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Moda sostenibile: intervista ad Arturo Ciocie tra sfide, modelli green e nuove prospettive

Abbiamo intervistato Arturo Ciocie, docente di sostenibilità ed economia circolare nei corsi Made in Italy Leather Fashion Manager e Fashion Sustainability Specialist, per approfondire il tema della moda sostenibile. Gli abbiamo chiesto di raccontarci che cosa significhi realmente questo concetto, quali siano le sfide più attuali per l’industria dell’abbigliamento sostenibile, quali modelli alternativi esistano al fast fashion e come la moda possa evolvere in modo etico, senza rinunciare all’innovazione.

Che cos’è la moda sostenibile

La moda sostenibile è un approccio all’industria dell’abbigliamento che mira a ridurre l’impatto ambientale, a garantire condizioni di lavoro dignitose lungo la filiera produttiva e a promuovere un consumo più consapevole. Non si tratta soltanto di utilizzare materiali ecologici, ma di ripensare l’intero ciclo di vita del prodotto: dalla progettazione alla produzione, fino al consumo e allo smaltimento.
Questo tipo di moda si fonda su tre pilastri: sostenibilità ambientale, che riduce l’uso di risorse e l’inquinamento; sostenibilità sociale, che tutela i diritti dei lavoratori; e sostenibilità economica, che rende il modello replicabile e duraturo nel tempo. La crescente sensibilità dei consumatori verso questi temi ha portato molte aziende a interrogarsi sul proprio impatto e ad avviare percorsi di transizione sostenibile.

Cos’è il fenomeno del Fast Fashion?

Il termine “Fast Fashion” indica un modello produttivo e commerciale che propone collezioni nuove con una frequenza altissima, a prezzi contenuti e con tempi di produzione rapidissimi. Questo sistema, adottato da molte grandi catene internazionali, ha rivoluzionato il modo in cui i capi vengono acquistati e consumati, favorendo la cultura dell’usa e getta. Tuttavia, il fast fashion comporta gravi conseguenze ambientali: elevato consumo di acqua e risorse, utilizzo di sostanze chimiche, emissioni di gas serra e grandi quantità di rifiuti tessili. Sul piano sociale, spesso si appoggia su manodopera a basso costo in Paesi dove i diritti dei lavoratori non sono sufficientemente tutelati. Questo modello si pone quindi in netto contrasto con i principi della sostenibilità.

Quali sono i modelli di business green nella moda?

La risposta al fast fashion si concretizza in una serie di modelli alternativi e sostenibili. Tra questi, l’economia circolare rappresenta un paradigma fondamentale, in cui i materiali vengono riciclati, riutilizzati o trasformati in nuovi prodotti (upcycling). Il modello dello slow fashion promuove la qualità, la durata e la produzione limitata, spesso su richiesta, riducendo gli sprechi. Cresce anche l’importanza della trasparenza: molte aziende comunicano apertamente la provenienza delle materie prime, le condizioni di lavoro nei propri stabilimenti e i processi produttivi. Alcuni brand adottano certificazioni ambientali e sociali riconosciute, come GOTS e GRS, che attestano l’impegno reale per la sostenibilità.

Sostenibilità ed evoluzione: un binomio possibile?

Contrariamente a quanto si possa pensare, sostenibilità e innovazione non sono opposte, ma possono anzi rafforzarsi a vicenda. Le tecnologie digitali permettono una maggiore tracciabilità dei capi, mentre la ricerca scientifica apre la strada a nuovi materiali ecologici, biodegradabili o derivati da scarti vegetali. L’integrazione della sostenibilità nei processi di progettazione e comunicazione rappresenta un’evoluzione del concetto stesso di moda. Anche le scuole di design e le università stanno aggiornando i loro percorsi formativi, formando professionisti capaci di unire estetica, etica e visione ambientale. Si fa strada così un concetto di creatività responsabile, che vede lo stilista non solo come autore di bellezza, ma come attore del cambiamento.

Il futuro della moda sostenibile

La moda sostenibile non è una tendenza passeggera, ma una necessità dettata dall’urgenza ambientale e sociale. Riconoscere il valore di ogni capo, scegliere materiali responsabili, sostenere brand etici, informarsi e partecipare attivamente alla trasformazione del settore sono azioni che riguardano ciascuno di noi. L’equilibrio tra innovazione, responsabilità e stile rappresenta oggi la vera sfida, ma anche l’opportunità per ridisegnare il futuro della moda, rendendola più giusta, inclusiva e rigenerativa.